sabato 3 aprile 2021

Una panchina per Dafne- recensione

 

Titolo: Una panchina per Dafne

Autrice: Clelia Sorrentino

Genere: narrativa

Editrice: RIPOSTES 

Prima pubblicazione: 1994

Numero pagine: 110

Giorni di lettura: 2

Voto: 4/10


TRAMA 📚

La Campania, Napoli, Torre del Greco, il golfo, le isole, il Vesuvio che incombe, il terremoto che sommuove; la gente che viveva sul mare, per il mare. Ora non vive più, sopravvive di contrabbando, di traffici illeciti, di truffe, di rapine, di furti piccoli e grandi e ha perduto il canto e la poesia che la faceva ricca anche nella povertà. Un mondo di allucinati, ubriachi, drogati, martirizzati dalla follia di aspirazioni. Qualcuno si ribella. L'unico modo concreto è andarsene, emigrare in luoghi più ampi, dove c'è un tempo più largo. Le solitudini affettive cercate, magari, per non rivelare neppure a sé stessi la profondità delle proprie sconfitte. 


RECENSIONE 📖

Una donna che lascia marito, figli, per una nuova vita, libera e senza legami. Ha sempre desiderato questo, Dafne, e lo ha ottenuto senza problemi. Vive in un monolocale lurido, e ogni giorno si siede sulla panchina di un parco, osservando e scrutando tutte le persone che passano da lì. Ha una passione, Dafne, quella di leggere i tarocchi; difatti incontra due ragazze molto infelici, e subito le invoglia a farsi leggere il futuro. La donna lavora anche per un uomo cieco. Il romanzo me lo ha donato un conoscente, e di questo lo ringrazio, ma non è nelle mie corde. La storia non mi ha colpito, attendevo l'attimo in cui voltavo l'ultima pagina. La scrittura dell'autrice , per giunta mia compaesana, non mi ha dato nessun spunto per continuare a leggere altri suoi romanzi! Mi spiace proprio perché vive non lontano da me, ma non posso fare altrimenti! Il mio voto è un quattro.


Biografia dell'autrice:

Clelia Sorrentino, nata a Roma, vive tra Torre del Greco e Roma, dove dirige 'La Torre', il più antico periodico della Campania. È corrispondente culturale de 'Il Roma' ed è tra le rare donne ad essere stata nominata 'Commendatore della Repubblica'.





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