lunedì 23 settembre 2019

Le notti bianche (recensione del romanzo)

Buon giorno a tutti,
dopo poco tempo dalla precedente recensione, rieccomi subito tra voi!!!
Oggi vi parlerò di un romanzo russo che mi ha davvero sorpreso!!!!

Titolo: Le notti bianche
Autore: Fedor Dostoevskij
Genere: romanzo russo
Editore: Mursia
Prima pubblicazione: 1848
Formato: cartaceo
Numero pagine: 127
Prezzo di copertina: 3,50€
Tempo di lettura: 2 giorni
Voto: 7/10

Trama:
Sullo sfondo della Pietroburgo delle notti bianche, deserta e irreale, un impiegato, un 'sognatore', incontra casualmente su uno dei ponti della città Natjenka. La giovane gli apre il suo cuore in un dialogo che dura quattro notti e che li porterà a cullarsi nel sogno di una vita. Sino al fatidico mattino.

Le mie impressioni sul romanzo:
Io e la letteratura russa non siamo molto amiche. Il primo romanzo di questo autore che lessi fu 'I fratelli Karamazov' e lo trovai molto pesante e difficile da comprendere (come tutti i romanzi russi d'altronde). Ma, dato che sono un tipo temerario, non demordo facilmente! Così mi sono imbattuta di nuovo in Dostoevskij e, avendo 'Le notti bianche' da molto in libreria, ho deciso di tuffarmi nella letteratura russa.
Sinceramente avevo timore della solita nenia ma ho dovuto ricredermi: già dalle prime pagine avevo intuito che poteva catturarmi.
È un romanzo intenso, umano, molto personale. È un suo racconto giovanile dove descrive, nelle eterni notti russe camminando per le strade solitarie, l'incontro con Natjenka, una ragazza diciassettenne e in lui subentra subito l'amore e l'affetto verso di lei. La ragazza, 'succube' della dolce timidezza del sognatore, gli racconta tutta la sua vita e lo fa in un modo molto confidenziale come se lo conoscesse da molto tempo. Automaticamente lui le narra di come è la sua vita fino ad allora... monotona, vuota, senza conoscenti. E da qua' inizia un dialogo lungo che si terrà per quattro notti fin quando...
Romanzo che mi ha coinvolto sin dall'inizio. A tratti mi ha commosso soprattutto come lui, sognatore da una vita, dialoga con questa sconosciuta in modo del tutto naturale e profondo.
Atmosfere magiche, surreali mi hanno trasportato in un'altra realtà.
Divorato in pochissimi giorni non credevo che mi potesse affascinare tanto più un romanzo russo.
Ho trovato però la fine un po' effimera, scontata. Mi aspettavo, in realtà, una fine un po' drammatica visto i contenuti di questi romanzi.
Per questo il mio voto è un sette.
Comunque vale assolutamente la pena di leggerlo almeno una volta nella vita.

Biografia dell'autore:
Fedor Dostoevskij nasce a Mosca nel 1821. Dopo aver abbandonato la carriera militare a cui lo aveva destinato il padre, si dedica alla letteratura. Condannato per cospirazione ai lavori forzati in Siberia, al ritorno scriverà i suoi capolavori: Umiliati e offesi, Delitto e Castigo, L'idiota, I demoni e i Fratelli Karamazov. Muore a San Pietroburgo nel 1881.



venerdì 20 settembre 2019

I tre moschettieri (recensione del romanzo)

Salve amici librosi,
seppur influenzata, ho deciso di parlarvi comunque di un romanzo che, detto quasi da tutti, un 'Capolavoro'.
Ma si sa che i pareri sono soggettivi e infatti non mi ha colpito quanto volevo!!

Titolo: I tre moschettieri
Titolo originale: Les trois mosquetaires
Autore: Alexander Dumas
Seguito da: Vent'anni dopo
Edizione: Crescere
Prima pubblicazione: 1844
Formato: cartaceo
Numero pagine: 606
Capitoli: 77
Prezzo di copertina: 11.90€
Tempo di lettura: 26 giorni
Voto: 7/10

Trama:
Il famosissimo romanzo di Alexander Dumas racconta le vicende del giovane guascone D'Artagnan che decide di lasciare la sua famiglia per recarsi a Parigi e diventare moschettiere del Re.
Dopo un duello l'impulsivo e coraggioso D'Artagnan, abile spadaccino, stringe amicizia con i tre moschettieri: Athos, Porthos e Aramis al servizio del re Luigi XIII. Insieme combatteranno contro il perfido Cardinale Richelieu, le sue guardie, i suoi sostenitori tra cui l'affascinante e misteriosa Milady de Winter per difendere l'onore della regina Anna d'Austria.
Ai quattro moschettieri viene infatti affidata la delicata missione di recuperare in Inghilterra i gioielli che la regina ha regalato as la suo amante, il duca di Buckingham.
Con una prosa vivace, Dumas conduce il lettore al tempo dell'ancien regime, tra duelli, inseguimenti, amori, fughe e tradimenti.
I tre moschettieri è uno dei celebri romanzi tuttora amato da cui sono state tratte innumerevoli versioni cinematografiche.

Parere del romanzo:
Avevo molte aspettative su questo romanzo. In primis, avendo letto precedentemente, Il conte di Montecristo,  il che mi piacque molto, speravo che anche I tre moschettieri fossero all'altezza dell'indimenticabile Dantes.
E in secondo luogo ero molto incuriosita dalla trama e volevo immergermi in questa nuova avventura ricca di suspense. Ma, ahimè, non ho trovato nulla o quasi che mi potesse catturare!!!
Narra la storia di un giovane coraggioso, D'Artagnan, che lasciata la sua famiglia si trasferisce a Parigi per diventare moschettiere del Re.
Dopo molti duelli fa conoscenza proprio con i Moschettieri e da qua' inizia il tutto...
Ci sono molti personaggi che vogliono la morte di D'Artagnan, come la misteriosa Milady che in combutta con il Cardinale si vendica in modo subdolo assassinando anche i suoi affetti più cari.
Romanzo molto avvincente ma che non mi ha dato motivo di interesse anzi...a tratti l'ho trovato un po' noioso soprattutto all'inizio.
Ha recuperato con l'introduzione di Milady che con la sua aria da gatta morta manipola tutti.
È una stronza, una che è meglio non averci a che fare ma sinceramente la sua natura diabolica mi ha molto affascinato. E poi nasconde dei segreti che solo voi potete scoprire!!!
Per il resto è come se le vicende di I tre moschettieri e di D'Artagnan fossero state delle semplici e pure avventure. Forse perché non amo il romanzo d'avventura ma chi ha questa passione consiglio questo romanzo ugualmente.
Il mio voto è un sette.

Biografia dell'autore:
Figlio di un generale Alexander Dumas nacque a Villers-Cotterets nel 1802.
In seguito alla morte del padre, nel 1823 si trasferì a Parigi dove entrò al servizio del Duca d'Orleans come copista. Il suo interesse principale era però il teatro e grazie al successo del dramma Henri III et sa cour Dumas poté abbracciare la professione di scrittore.
Fu un autore prolifico tanto che si avvalse di una dozzina di collaboratori per stendere le puntate dei romanzi pubblicate su giornali e riviste.
Dumas fu un grande viaggiatore; appassionato di politica partecipò alle elezioni del 1848 e raggiunse Garibaldi in Italia nel 1860; fondò un teatro e costruì un castello.
I suoi progetti ambiziosi lo condussero però sul lastrico. Morì nel 1870 presso il figlio Alexander.