lunedì 17 maggio 2021

Martin Eden-recensione

 

Titolo: Martin Eden

Autore: Jack London

Genere: narrativa 

Editore: Tascabili Economici Newton

Prima pubblicazione: 1909

Numero pagine: 251

Tempo di lettura: 1 settimana

Voto: 10/10


Trama:

Martin Eden è il contempo la storia della vita giovanile dello scrittore e l'invenzione di un personaggio entro il quale egli volle celarsi, in abile mimesi, da poter tentare un'autobiografia celebrativa. Quel mare californiano cui guardava con malinconia, fa da sfondo alla vicenda di un rozzo marinaio, Martin Eden, che riesce ad entrare nella ricca famiglia di un giovane al quale ha salvato la vita, inserendosi lentamente in un ambiente completamente diverso dal suo. Per meglio evidenziare il senso del proprio ravvedimento umano diverrà scrittore ma finirà col fuggire dal mondo civile e dalle sue convinzioni.


                           RECENSIONE 📖

Con Martin è stato amore a prima vista. Quando ci siamo incontrati, ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti: 'Adesso scopriremo i pensieri dell'altro senza alcun timore che possano sentirci'. Naturalmente parlo del romanzo 😅 Un capolavoro della narrativa, mi ha trasmesso forza, audacia, comprensione verso la cultura, l'unica arma di cui possiamo vantarci. Un personaggio indimenticabile, sorprendente, che per amore di una donna benestante si lascia coinvolgere nella lettura e nella poesia per essere all'altezza della sua amata. L'ho amato anche perché è schietto sempre! Il romanzo mi è entrato nell'animo e difficilmente ne uscirà, ed è così travolgente che suscita il lettore a scavare dentro di sé e trovare la sua strada. Ad un certo punto Martin lascia tutto per ritornare alla sua vita, perché la vera felicità non consiste nella ricchezza e nel benessere, ma in tutt'altro. Un finale prevedibile, se si conosce la vera vita dell'autore, ma comunque un gran bel romanzo. Invito chiunque a leggerlo. Voto 10.




BIOGRAFIA DELL'AUTORE:

Jack London, vero nome John Griffith Chaney London, nacque a San Francisco nel 1876. Figlio illegittimo, crebbe con la madre ed il padre adottivo John London. Terminate le scuole elementari, frequentò ladri e contrabbandieri, passando da un lavoro all'altro. Partecipò alla corsa d'oro nella regione del Klondike, e si trasformò in uno dei più grandi scrittori americani: nel 1903 scrisse il suo capolavoro 'Il richiamo della foresta', mentre Zanna Bianca arrivò tre anni dopo. Divenne socialista e si occupò di cronaca sportiva, di guerra e d'attualità. Morì, forse suicida, nel 1910 a causa di un overdose accidentale.






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